Derma

Il progetto è una narrazione visiva del borgo di Fontecchio (AQ), il luogo in cui vivo attualmente, raccontato attraverso le sue superfici: i muri, le facciate, le tracce del tempo che si imprimono su di esse.

Fontecchio è un piccolo borgo che porta su di sé i segni della ricostruzione post-terremoto del 2009. È un luogo in divenire, dove il passato e il futuro si sovrappongono in un dialogo visibile e temporaneo. Qui, il vecchio e il nuovo convivono, si sfiorano e talvolta si scontrano, creando una stratificazione materica che mi ha profondamente colpita.

Ciò che mi ha spinta a realizzare questa serie è proprio l’interesse per questa condizione di transizione, per quel fragile equilibrio tra ciò che è stato e ciò che ancora deve compiersi. Osservando le superfici di Fontecchio, ho iniziato a percepirle come pelle, un involucro che protegge, memorizza e muta nel tempo. Le crepe nei muri, le macchie di umidità, le stratificazioni di intonaco e cemento mi sono apparse come cicatrici, nei, smagliature, tatuaggi e piaghe, segni di una storia che si sedimenta, proprio come accade sulla pelle umana.

In questa serie, il mio sguardo si concentra su questi dettagli effimeri ma profondamente significativi, cercando di cogliere la poesia della materia e la memoria racchiusa in essa. Derma è dunque un’indagine visiva sulla pelle di un luogo in trasformazione, sulle sue ferite e sulle sue guarigioni, sulla fragile bellezza dell’impermanenza.