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Medio formato
Tipo di progetto
Fotografia analogica
Data
2016
Luogo
Altea, Spagna
La mia ricerca artistica attraverso la fotografia si sviluppa come un dialogo tra memoria, materia e tempo. Lavorando con la pellicola, il mio interesse non è solo nella registrazione di un’immagine, ma nella possibilità di espandere il linguaggio fotografico, mettendo in discussione la sua apparente staticità e il concetto stesso di istante catturato.
In una delle mie serie, realizzata con una Olympus di medio formato, ho sperimentato un processo in cui ogni fotogramma viene diviso a metà, creando un effetto di doppia esposizione consecutiva. Questo taglio del formato genera una sequenza visiva in cui due immagini scattate nello stesso giorno si sovrappongono e si susseguono, dando vita a un’impressione di movimento. Il risultato è una fotografia che si avvicina alla logica del cinema: il fotogramma non è più isolato, ma diventa parte di una narrazione fluida, dove il tempo scorre all’interno dell’immagine stessa.
Questa tecnica mi permette di giocare con l’instabilità della fotografia, un mezzo tradizionalmente associato alla fissità e alla memoria di un singolo istante. Qui, invece, l’immagine sembra sfuggire alla sua natura statica, acquisendo un ritmo visivo che ricorda i primi esperimenti cinematografici, in cui il movimento era suggerito dalla rapida successione di fotogrammi. L’effetto finale è quello di una realtà in bilico tra l’immagine e il flusso temporale, tra il fermo immagine e la sua dissoluzione in un racconto più ampio.
Attraverso questa ricerca, il mio lavoro esplora i limiti della fotografia e ne mette in discussione la funzione documentaria. La mia fotografia non vuole semplicemente fissare il tempo, ma renderlo visibile nella sua trasformazione, nelle sue ripetizioni e nelle sue variazioni impercettibili. L’errore tecnico diventa parte del processo creativo, e l’imprevedibilità del mezzo analogico si trasforma in un'opportunità per scoprire nuovi modi di raccontare il reale.













