La mia fotografia è un’indagine sulla poesia nascosta nel quotidiano, un atto di riscoperta che dà valore a ciò che spesso passa inosservato. Amo soffermarmi su dettagli minimi, oggetti comuni, superfici segnate dal tempo, elementi banali che, attraverso il mio sguardo, diventano frammenti di un’estetica silenziosa e profonda. Il bianco e nero è il mezzo che mi permette di osservare il mondo in modo diverso, di sottrarre il superfluo e di rivelare la struttura essenziale delle cose.

Guardare attraverso la macchina fotografica è per me un modo di vedere oltre, di estrapolare forme dalla realtà e trasformarle in immagini sospese tra figurativo e astratto. Un muro screpolato, una luce che sfiora un oggetto, un'ombra che si allunga: dettagli apparentemente insignificanti diventano segni visivi carichi di significato. Cerco di catturare la bellezza nel transitorio, di fermare attimi che si dissolverebbero nel tempo, rendendoli eterei, quasi onirici.

La mia ricerca è guidata da un’attenzione sensibile alle tracce lasciate dalla vita e dagli elementi che compongono il nostro vissuto. Attraverso la fotografia, creo nuove narrazioni, dando un’altra possibilità alle cose, offrendo una visione che va oltre il semplice atto di documentare. L’immagine diventa così un varco tra il visibile e l’invisibile, tra il reale e l’immaginato, tra il passato e l’adesso, in un continuo dialogo tra memoria e trasformazione.